La Podoiatria deve entrare negli Atenei Italiani.
SANREMO La proposta del prof. Avagnina
“Credo che un Paese come il nostro, presente fin dall’inizio al processo d’integrazione europea, abbia il dovere di adeguare la propria legislazione ai bisogni e alle necessità di una società sempre più evoluta.
All’interno di questa, l’ambito sanitario è essenziale. Per questo, di fronte al frammentarsi della domanda di servizi sanitari da parte dei cittadini, lo Stato ha il dovere di garantire la specificità necessaria allo svolgimento della professione medica nel migliore dei modi, sia per gli operatori sanitari che per i cittadini-pazienti.
Il podologo ha assunto una rilevanza e una specificità che non può più essere soggetta a vuoti legislativi.
Da questa constatazione nascono i vari disegni di legge finalizzati a riformare ampiamente il profilo professionale del podologo e ad istituire la podoiatria come titolo di laurea di secondo livello nell’area delle professioni sanitarie, finalizzato a rafforzare il ruolo della podologia all’interno della sanità italiana e migliorare l’assistenza dei cittadini e la qualità della loro salute.
“Se questa proposta si trasformasse in legge, l’Italia, grazie alla presenza di professionisti sanitari, con una formazione universitaria quinquennale, avrebbe uno strumento in più per dare risposte adeguate ad una crescente domanda di salute che proviene da coloro che sono colpiti da patologie podaliche, le cui complicanze possono essere devastanti e portare anche all’amputazione del piede”.
Il podologo già attualmente è un operatore sanitario che integra molto positivamente la diagnosi del medico, soprattutto per i pazienti diabetici.
Con un profilo professionale aggiornato, che grazie alla proposta avanzata potrebbe permettere un spettro di azione molto più ampio, compresi piccoli interventi chirurgici in anestesia locale, il podologo garantirebbe una più efficace azione di controllo, cura e riabilitazione di malattie podaliche, evitando così inutili ricoveri se non addirittura, nei casi più gravi, le amputazioni.
Si riuscirebbe, da un lato, ad assicurare un maggiore rispetto dell’integrità fisica della persona e, dall’altra, un notevole risparmio derivante dalla forte riduzione di inutili ospedalizzazioni.
Dr Luca Avagnina Podoiatra Podologo
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