I piedi dei bambini nei primi anni, quando intervenire per correggere, ad esempio i piedi piatti ?
Il Prof. Avagnina Podologo Podoiatra a Medicina33 ci spiega come comportarci.
La prevenzione, la cura e l’utilizzo di plantari fatti su misura e costruiti a mano sul calco del piede. Un servizio di Rai 2 molto interessante con tanti consigli in pochi minuti.
PROF. AVAGNINA LUCA A MEDICINA 33 – A CURA DI LUCIANO ONDER – DICEMBRE 2014
APPROFONDIMENTI Dal sito www.podomedica.it
Il piede pediatrico
A differenza degli adulti dove il dolore ai piedi é indispensabile ed anche utile nella clinica, rappresentando il motivo più frequente di richiesta di consulenza podologica, nei bambini é un’evenienza molto più rara, e in caso di dolore manifesto non bisogna aspettare che passi da solo… Generalmente comunque i genitori si allarmano perché vedono, o suppongono di vedere, dei disturbi della deambulazione nel proprio figlio. Le tipiche frasi ricorrenti, motivo delle consultazioni, sono: “Ha le gambe ad x” “Ha le gambe da cavallerizzo” “Butta i piedi in dentro”, “Inciampa spesso”, “Si affatica facilmente”.
Queste ed altre sono le domande che spingono il genitore dal Podologo e spesso sono indice di una inesatta conoscenza di questi problemi. Comunque non sempre i genitori sbagliano, spesso la sintesi delle notizie emergenti da questi problemi, veri o falsi che siano, consente di orientare la diagnosi attraverso la conferma obiettiva dei loro dubbi.
Cosa osservare nei piedi dei bambini
Osservare la forma del piede di piatto e di profilo: se i due piedi hanno un aspetto nettamente diverso l’uno dall’altro, o se uno solo si presenta piatto e l’altro arcuato,.
- Se cammina in modo scorretto, se inciampa spesso, se si affatica rapidamente, se è molto scoordinato.
- Come il bambino consuma le scarpine, se vi sono zone di eccessivo o irregolare consumo, se la tomaia è piegata da un lato.
Queste indicazioni spesso se presenti devono indirizzare il bambino al controllo specialistico podologico.
Tecniche moderne di visita ai bambini
Nell’ananmesi verifichiamo :
- il modo e tempi dell’inizio della deambulazione;
- la difficoltà a saltare in lungo o in alto;
- l’affaticabilità;
- il manifestarsi di dolori o fastidi ai piedi o alle gambe.
Un esame obiettivo approfondito che sia esteso a tutto l’arto inferiore (ginocchia ed anche) con l’utilizzo del filo a piombo, goniometri e livello, con particolare attenzione a TUTTO L’ARTO INFERIORE.
Nell’esame obiettivo osserviamo
- eventuali rossori cutanei o lievi ipercheratosi ai piedi;
- eventuali forme strane del piede, e non solo della volta plantare…,in scarico (ovvero con il bambino coricato);
- eventuali pliche glutee e/o spalle asimmetriche in ortostasi (ovvero con il bambino in piedi).
Nell’ esame clinico strumentale su podoscopio controlliamo:
- l’esame del tipo di impronta dei due piedi (ma non fidarsi solo di questa);
- il test dell’appoggio monopodalico (per controllare la stabilità);
- il test dell’alzata sulle punte (per controllare l’asse del calcagno);
STUDIO DELLA DINAMICA
Infine un controllo computerizzato con una pedana informatizzata che sia in grado di rilevare la distribuzione delle forze ripartite per centimetro quadrato di tutto il peso corporeo, di indicare il baricentro del corpo e gli emibaricentri destro e sinistro che passano idealmente attraverso le teste del femore ed i reciproci rapporti tra le varie parti del piede sia in posizione statica che dinamica.
Questo esame non può però sostituire l’esperienza clinica del Podologo o del Medico, deve essere considerato un valido complemento diagnostico e può essere molto utile con le scarpe e le ortesi calzate per controllarne la reale efficacia.
Il paziente non deve farsi ingannare dai programmi per computer pseudoscientifici presenti in numerosi negozi di sanitari o articoli sportivi o simili. I dati elaborati, anche se corretti, debbono essere interpretati adeguatamente e solo dei professionisti seri sono in grado di farlo.
Completiamo dunque la nostra visita con le analisi baropodometriche funzionali, secondo il protocollo Avagnina, sia del modo di stare in piedi fermo, sia dell’equilibrio in monopodalico, sia del modo camminare.
In questo esame valuteremo:
- Il piede in movimento in rapporto alla struttura sovrasegmentaria.
- Grado di apertura dell’angolo del passo.
- Distanza del passo.
- Correlazioni delle fasi di appoggio (taligrado, plantigrado ,digitigrado).
- Intensità dell’impatto del tallone al suolo.
- Posizione del distacco finale.
- Lunghezza compartiva dei primi due semipassi.
- Se il tipo di passo è antalgico.
STUDIO DELLA CALZATURA
Questo tipo di esame risulterà fondamentale sia per le indicazioni date dal consumo della suola e del tacco sia per quanto riguarda le pulsioni che vengano a realizzarsi sulla tomaia. Avrà inoltre importanza in quanto il soggetto che avrà camminato con la calzatura non avrà subito nessun condizionamento psicologico che comporta una modificazione del movimento dinamico del piede. Individueremo inoltre il tipo di materiale utilizzato nella fabbricazione della calzatura che, se di cattiva qualità, può provocare delle alterazioni.
INFINE VOGLIAMO RICORDARE CHE: LA VISITA PODOLOGICA DEVE ESSERE VISTA COME COMPLEMENTO AD UNA VISITA POSTURALE COMPLETA PER EVIDENZIARE LE POSSIBILI INTERAZIONI TRA IL PIEDE E LE STRUTTURE SOVRAPODALICHE.
Questo perché il piede può influenzare quanto c’è sopra come la colonna può influenzare il piede. SOLO ATTRAVERSO UN APPROCCIO COSI’ COMPLESSO SI ARRIVERA’ AD UNA DIAGNOSI GIUSTA PER DEFINIRE E RISOLVERE I PROBLEMI DEI PIEDI DEL BAMBINO.